Alcuni Articoli del Sisma
Testimonianza missione Aquila
Come nel 2002 nessuna attesa...Sono passate appena 24 ore dal terremoto dell abruzzo e guardando quei volti disperati e le tante telefonate di amici che in qualche modo sono coinvolti in questo destino... Non potevo attendere, così mi aspetta un intera notte di viaggio, fortunatamente ho con me tenda e sacco a pelo e una coperta il mio cappello di charlot...Le persone amiche con cui ho parlato al telefono sono tutte scappate di casa e si sentita la loro voce tremante... In questi casi un abbraccio può valere anche più del cibo ( l aquila lunedì 6 aprile 2009 ) Determinante è stata la sinergia dei primi giorni con il PEA di Pescara, l'incontro con la Dott.ssa Monica Ventura e altri suoi colleghi che mi hanno chiesto di collaborare con loro . (Francis c.) l aquila lunedì 6 aprile 2009
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Il vagone delle coccole nella stazione dell'Aquila
Nell'ambito del terremoto dell'Aquila Francis ha creato un progetto denominato "il vagone delle coccole" , la vita è una continua partenza e arrivo e la stazione rappresenta nell'immaginario la possibilità di ricominciare, varie associazioni Con-Tatto di tutta Italia si sono mobilitate di conseguenza
creando un angolo dentro una tenda davanti la stazione ferroviaria dove chiunque era stressato veniva somministrata una coccola e dialogo di conforto, inoltre periodicamente visitando i vagoni cuccetta della stazione appropriamente divenuti rifugio di emergenza per la notte per gli Aquilani.
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Caro Amico terremotato...
Caro Amico terremotato, notti che non finiscono mai, code di camion con luci blu...L italia che non dorme oppure che dorme e fa finta che non è successo nulla, terremoto non è solo quello della terra ma anche delle coscienze...
Il dolore che non saranno alimenti, tende o parole che porteranno conforto ma silenziose preghiere, abbracci e comprensione profonda...Caro Amico terremotato che tu possa superare questo momento difficile con tutto l amore che ora hai bisogno
Rialzarsi
Appena ho visto in tv mamme, nonni e bambini piangere... L istinto è troppo forte, tenda e sacco a pelo come nel lontano 2002 parto per l abruzzo... L unico desiderio e di condividere il loro dolore e fargli sapere che qualcuno da lontano li ama e che non sono soli...
Arrivano i media la cronoca e la tv... Da lontano pare siamo delle star o eroi.. È quello che passa attraverso i filtri di un obbiettivo ma da casa è difficile comprendere... È diverso e si fa presto a giudicare... Commentare e tornare a mangiare, solo chi ha bevuto acqua e fango qui con loro può veramente sapere l amore che scorre tra le vene di ogni volontario.. Che scorre nello sguardo di tutti noi anime appese tra inferno e paradiso...È un occasione rara poter vivere, vivere l attimo quando sembra che la0essa sprofonda ne cerchi lo sguardo o la mano di chi ti è vicino...Basta poco un bancomat che non funziona, il telefono scarico, l acqua che non ce perché di colpo tutto diventa futile...Cerchi i tuoi amici lontani per un conforto che spesso è perso nella confusione della vita quotidiana lontana da questa nostra realtà ...Sono caduto, ho pianto, mi sono sentito solo, ho cercato una candela, un momento di conforto, ho alzato la mano ma nessuno l ha vista e presa, ho poi tirato un respiro e dal fango mi sono rialzato piano...Non potevo fare diversamente oggi è il mio compleanno 14 aprile 2009
essenza
Qui ho trovato la vita...Fu la risposta alla domanda di una signora anziana sul perché ero qui...Gente sconosciuta che improvvisamente ti viene incontro con un sorriso, protezione civile carabinieri finanza volontari giornalisti sembra non ci ricono distinzioni...francesco è un volontario semplice che opera sui binari della stazione dell aquila ora faremo insieme la stazione delle coccole...
Scambio di cappelli e di emozioni
è un continuo scambio di emozioni... gli
anziani sono coloro che più mi toccano per quel che ci donano, non
hanno più voglia di ricominciare di ricostruire nulla...
scambiare un cappello tra di noi ha un grande significato, la dignitÃ
dell'anziano e il viaggiare del mimo...
diario di viaggio
Questa notte è stata lunga e lunga questa giornata, ma la stanchezza non si fa sentire, i loro sguardi smarriti ti tengono attivi, abbracci è il mio pane da ieri...Un anziana che in lacrime mi abbraccia dicendo "finirò la mia vita in una tenda sono troppo vecchia", in questo istante due scosse fortissime, panico...Tutti cercano lo ritardo dell altro...Tra le le sirene incessanti
Come fosse una mano invisibile questa mattino presto sotto la tenda la terra scuote forte... Seguono le sirene, la notte è stata molto fredda e umida...Una bimba gioca con il suo cagnolino quasi fosse normalità , i genitori gli scappano qualche lacrima...Spontaneo partono gli abbracci...Nel campo ce più tensione del solito, troppe scosse, la gente è stremata, esausta...Questa mattina il clown proprio non ci sta, un pò per stanchezza, un pò per il clima teso, nel pomeriggio arrivano i volontari di Pescara...Grazie per chi è stato di conforto in qualche modo...Buona giornata
Una scossa ha svegliato il campo in piena notte per alcuni non è stato possibile dormire, altri balzati fuori dalla tenda...Fa molto freddo e non ci sono a disposizione bevande calde
ma siamo tutti pronti per donare conforto e abbracci
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Guardandomi fisso negli occhi mi dice, portami a casa...È stata una delle tante persone anziane con cui abbiamo avuto modo di condividere il loro dramma, continua chiedendomi, perché ero li? Spesso ci capitano domande che ci lasciano dell amaro in bocca...Un signore anziano ammalato ci guarda e dice "è la terra che si ribella...Non l abbiamo amata abbastanza"...
IN PRIMA PAGINA SUL GIORNALE ARENA DI VERONA
«Dono abbracci ai bimbi senza sorriso»TESTIMONIANZE. Francis Calsolaro, si trova a L'Aquila tra gli sfollati nelle tendopoli per offrire sostegno psicologico
Ci sono anziani disperati perché non vedranno più la loro casa e persone che cercano un lavoro all'estero .... Gira per il campo tendato dei terremotati dell'Aquila con un cartello appeso al collo su cui sta scritto «Dono abbracci». E di abbracci ne dà e ne riceve tanti Francis Calsolaro, mimo e danzatore, fondatore di Wcp Con-Tatto, l'associazione con numerosi gruppi in Italia che gira per gli ospedali per rallegrare i bambini ricoverati, e non solo loro, fornendo un supporto psicologico a chi deve affrontare una malattia o una situazione difficile.
Ora Francis, che ha già fatto esperienze analoghe in Molise e in Nepal, si trova a L'Aquila, rispondendo all'appello fatto dal ministro per le pari opportunità Mara Carfagna all'associazione dei clown-dottori per assistere i bambini e gli adulti coinvolti nel devastante terremoto in Abruzzo.
Francis Calsolaro è arrivato nemmeno 24 ore dopo il terremoto e si è unito ai colleghi di Pescara che nel campo tendato dell'Aquila hanno allestito una loro postazione. «Mi sono messo subito ad ascolare la gente, tutti, bambini, adulti, anziani. Il nostro stile è di non essere invadenti ma di metterci in ascolto. Per esempio i bambini. C'è chi vive questa situazione, che per gli adulti è terribile, come una sorta di sogno, un gioco. nella loro incoscienza infantile vivono il campo tendato come un campeggio, una sorta di incredibile, e anche bellissima, avventura. Ma c'è anche chi, come quel bambino che mi segue ormai da tre giorni, vive questa situazione con un senso di colpa. "Sono stato cattivo e queste sono le conseguenze" sembra volermi dire con il suo starmi sempre appresso, pronto a offrirmi acqua e aiuto per portare le borse. L'ho rassicurato più volte dicendogli che quello che è successo non è colpa di nessuno, che lui è un bravo bambino. Sembra che finalmente sia sia tranquillizzato».
Ma le reazioni di fronte alla devastazione che in pochi minuti ha cancellato persone e cose sono molto diverse. Se i bambini chiedono di giocare, di correre, di essere truccati dagli amici clown, gli adulti cercano conforto per la loro disperazione.
«Le mamme vengono a ringraziarci per quello che facciamo per i loro bambini e anche per loro», racconta Calsolaro, ricordando che nel campo dell'Aquila sono già al lavoro numerosi psicologi e psicologhe per dare sostegno alla popolazione colpita dal terremoto. «Ci sono persone che mi vengono incontro, mi guardano, abbozzano a un sorriso, talvolta piangono, e poi mi abbracciano. C'è bisogno anche di questo, dopo una tragedia come il terremoto, di piccoli concreti segni di solidarietà . Come un abbraccio, che in questo caso diventa terapeutico».
Ma c'è anche chi non vuol stare con nessuno. «Girando ho visto un uomo seduto sulla scala di un edificio. Mi sono seduto accanto a lui, senza dire nulla. Dopo un po' ho allungato una mano verso le sue. E lui me l'ha stretta, senza parlare. Ma ho trovato tante storie disperate, come quella della signora di 82 anni che mi ha confessato di essere molto triste perchè alla sua età non avrebbe più potuto veder ricostruita la casa andata distrutta. "Sarò costretta a morire in un prefabbricato o in chissà quale ospizio", mi ha detto sconsolata. E poi quel ristoratore abruzzese che è riuscito a salvarsi appena in tempo con la famiglia dal crollo della casa, ma che ha perso tutto, compreso il locale che era riuscito ad aprire dopo anni di sacrifici. "Non voglio più tornare in questa terra, non la voglio più vedere", mi ha detto disperato. E appena vedeva una telecamera o un giornalista andava a chiedere come si trova un lavoro all'estero».
A L'Aquila la terra trema ancora, come conferma Francis Calsolaro, che racconta:«Di luoghi terremotati ne ho visti ancora ma qui è peggio di tutti. Anche stamattina (ieri per chi legge, ndr) sono stato risvegliato bruscamente, come se qualcuno urtasse con forza la branda. Era l'ultima fortissima scossa che ha fatto tornare la paura in Abruzzo. Si ha la sensazione che la terra stia per saltare in aria da un momento all'altro. La gente, terrorizzata, è corsa fuori dalle tende. Non c'è nessun pericolo a stare in tenda, si capisce. Ma la psicosi è tale che l'istinto di tutti è quello di scappare».
oggi mi chiamano!
Tutti questi giorni sono stati durissimi essendo che il panico che si è vissuti sul campo ha creato tensioni e nervosismi, sia tra gli sfollati che tra gli operatori...Malgrado tutto devo dire grazie a tutti i miei compagni che hanno condiviso pioggia, fame, freddo nelle tende "tutti nello stesso livello" credo che ognuno di noi malgrado i pregiudizi sono stati spinti da una profonda motivazione di essere presente nel momento che più ce ne bisogno... Nel momento del pianto e la disperazione, grazie a tutti i piccoli clown, operatori, abbracciatori, medici, infermieri e psicologici, grazie per aver dovuto subire critiche e strumentalizzazioni mediatiche, eravate li con me nel mio pianto e nel tremore della notte, amici cari, sicuramente siamo diversi nei ruoli ma sicuro uguali negli intenti... Prego che ogni anziano e bambino possa sperimentare la gioia di ricevere un abbraccio, una carezza di un volontario che ha lasciato lavoro, familia e amici per condividere questo momento difficile...In questo campo regno lo spirito dell esenziale dell amore, come una grande familia, ci si incontra e abbraccia mille volte, non ci sono gradi, religioni o differenze sociali si amano anche tra terroni e polentoni, la sofferenza unisce... Oggi è il momento per esserci, oggi che piove e non siamo riconosciuti, oggi che la terra trema ancora, oggi che mani cercano conforto e aiuto, domani sarà istituzionale e i progetti approvati... Ma molti saranno a chiedere... Dove eri quando ero ferito e piangevo...Fuori dal campo ce un medico francese è arrivato sul campo ha detto di essere disponibile, cura e aiuta 16 ore al giorno poi va in macchina a dormire, un altro dedica tutto il giorno ad abbracciare e confortare anziani...Poi torna nella sua tenda umida, ma qui ha trovato "la vita" 14 aprile 2009 francis
"Ho bisogno di scarpe e un pantalone" impreca un uomo...Qui portano solo per donne e bambini, scatta la frustrazione ad ogni angolo di terra...Mentre ero seduto a mangiare, di fronte a me una donna nascondeva le sue lacrime, singhiozzava tra le braccia di un amica, qui piove e la gente in tenda si ammala, fa ancora freddo...Eppure
qui trionfa la VITA
sono stato due giorni a Roma ma non ho sentito di essere tra la gente come qui, gli sguardi si cercano... Io oggi non ero vestito da mimoclown eppure mi hanno trattato come lo fossi con un gran sorriso, domani arriva un furgone da Napoli "Kirghisia" pieno di vestiti e altre necessità e forse di sogni e speranze...Sabato da Roma studentesse in medicina formati da Francis con il corso Con-Tatto per stare con i bambini, poi dalla sicilia per stare sui treni e fare il binario delle coccole, tutto ciò è meraviglioso... Solo qui si può provare l amore...Solo dove si annulla la frenesia e l ambizione e regna l esenziale..
La risposta più sconcertante è "non ho bisogno di nulla, solo la mia casa"
Aquila 23 Aprile 2009
Una nota di merito per ogni partecipante che ha
offerto la loro disponibilità da tutta Italia in modo gratuito e di
completa dedicazione, coincidenza la Principessa Ruspoli e il Comune
di Roma ha premiato le iniziative fatte negli ultimi anni di Francis a Roma, L'associazione è particolarmente specializzata
nell'emergenza e settori a rischio (vedi terremoto molise e reparti a
rischio)
Tutto questo è grazie alla dedicazione amorevole di tutti i volontari
di tutta Italia che sono presenti in circa 14 reparti ospedalieri
settimanalmente e Istituti vari socio-sanitari.
Qui sul campo all'Aquila abbiamo avuto l'autorizzazione in tre diverse
location con l'aiuto della Protezione Civile, Fs e Direz.Sanitaria
I volontari fanno visite anche i campi perduti e autogestiti che non
hanno riflettori e spesso quelli che ne hanno più bisogno.
Abbiamo creato il vagone delle coccole, le ragazze
studentesse in medicina del corso con-tatto di Francis a Roma si trova presso Piazza d'Armi
hanno conquistato i cuori del campo, I clown di Pescara oltre che
venire regolarmente all'Aquila con una convenzione Ospedaliera vanno
anche in numerosi alberghi di sfollati sul mare.
Moltissime persone fermano i volontari chiamandoli gli Angeli
dell'Abruzzo e dicendo che il fatto che ci siamo li da forza ad andare
avanti.
Grazie Abruzzo per averci dato un occasione per amare (seguono foto
sull'album)
Gesti semplici... Molti dei nostri interventi sono stati in luoghi
dimenticati dai riflettori, lunghi silenzi tra le rughe di anziani e
sorrisi spenti dei bambini
due mani che si raccontano storie... l'età scompare e appare la "vita"
Inizia il viaggio con una serie di frane e deviazioni, finalmente all Aquila, in visita da Anna Maria la zia di Debora ma anche un altra Anna Maria che è la mamma di Francesco il ragazzo rimasto vittima per amore, l accoglienza è unica e festosa. Alla stazione nella nostra postazione delle coccole viene richiesto il ritorno delle clownesse , gli effetti del gruppo di Roma Roberta e Daniela sono evidenti dal fatto che arrivano email che fanno riferimento alle loro visite, (la protezione civile è in astinenza dei vostri sorrisi)...Quello che si avverte di più è il senso di abbandono, paura, rabbia, molte sono le tendopoli popolari in cui manca sostegno morale qualificato, l incertezza è sovrana, attualmente i clowndottori formati da Francis Calsolaro sono attivissimi con grande sacrificio costante sull Aquila ospedale, Paganica e le strutture marittime...Grazie ragazzi voi tutti (Francis C.)19 giugno 2009)