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LA CLOWNTERAPIA ENTRA NELLE ISTITUZIONI

E' da molto tempo che alcune associazioni stanno istituzionalizzando, chiedendo agli organi politici di formalizzare la loro formazione e attività di corsia, tra le prime regioni sono state, Toscana, Puglia, Lazio e Lombardia che ufficializzato la Clownterapia, in altre regioni invece sono state riconosciute figure come animatore di corsia.

Le associazioni Italiane hanno pareri contrastanti su questi riconoscimenti, essendo che alcune dichiarano che il Clown deve essere regolamentato e diventare un attività professionale e quindi remunerata per impedire attività che possono danneggiare gli organi socio-sanitario, altre associazioni credono nella gratuitità ed una forma più libera di organizzazione proprio per la particolarità di questa figura poco ortodossa e libera, altri ancora preferiscono una completa libertà e autonomia senza vincoli di nessun genere, soltanto indossando camice , naso rosso e una full immersion di un weekend.

Depositata in Consiglio Regionale Pugliese la Proposta di legge regionale per le “Disposizioni in materia di clownterapia“, una legge che, se approvata, consentirà a chi opera in questo importante ma delicato settore di poter essere riconosciuto dalla Regione Puglia, visto anche l’interesse aumentato negli anni per la “terapia del sorriso“, ovvero quel tipo di terapia praticata da clown ospedalieri per alleviare lo stato d’ansia e la sofferenza dei pazienti in cura negli ospedali. La figura del vero e moderno clowndottore risale 1986, quando Karen Ridd a Winnipeg (Canada) e Michael Christensen a New York (USA) cominciarono le prime attività, divenuta poi ancora più nota grazie a Hunter Adams (noto come Patch Adams, fonte di ispirazione di un noto film), richiede una adeguata formazione professionale, perché “ridere è una cosa seria“, ovvero frutto di pratica e studi approfonditi e non intrattenimento improvvisato.

Nella Provincia di Barletta – Andria – Trani, pioniere dell’attività di volontariato di clownterapia è stato il dott. Dino Leonetti, oggi presidente dell’Associazione “In Compagnia del Sorriso“, nata nel corso del 2011 e che oggi conta decine di volontari attivi sul territorio, reduci di corsi di specializzazione ed aggiornamenti. Proprio dall’importanza della preparazione e delle dovute autorizzazioni nasce la proposta di legge regionale per consentire che a praticare questa attività siano persone preparate, autorizzate e ben coscienti della terapia del sorriso. A depositare la proposta i tre consiglieri regionali Grazia Di Bari, Sabino Zinni e Nino Marmo.

Mercoledì 24 maggio la Commissione regionale Sanità ha dato il via libera alla proposta di risoluzione per la promozione negli ospedali delle attività di clownterapia. Relatrice del provvedimento è la bergamasca Lara Magoni, consigliere regionale del gruppo “Maroni Presidente”: “Sono soddisfatta – commenta Magoni – che la Commissione abbia approvato all’unanimità questa risoluzione che ha come obiettivi prioritari la valorizzare delle attività di clownterapia, in particolare all’interno delle strutture ospedaliere, l’istituzione di percorsi di formazione per i volontari che svolgono l’attività di clownterapia all’interno di enti e associazioni riconosciute e la predisposizione di un elenco di soggetti del Terzo Settore abilitati a svolgere interventi di questo tipo”. “L’approvazione di questa proposta di risoluzione vuole anche essere un giusto riconoscimento all’impegno delle associazioni che attraverso questa pratica regalano gioia e serenità ai bambini e agli adulti ricoverati negli ospedali. Attraverso l’emendamento che ho presentato – prosegue – chiediamo che le tante associazioni lombarde che si dedicano a questa terapia siano coinvolte attivamente attraverso la costituzione di un apposito tavolo per definire le azioni previste nella risoluzione”. “Con questo provvedimento Regione Lombardia intende intervenire concretamente per valorizzare e sostenere questa pratica, che alleggerisce il ricovero del paziente e facilita le cure ospedaliere. E’ infatti dimostrato che la clownterapia produce effetti benefici sui pazienti non solo sotto il profilo psicologico, ma anche dal punto di vista terapeutico e riabilitativo. Donare un sorriso tra le corsie degli ospedali è una piccola azione, ma può regalare grandi benefici soprattutto ai più piccoli. Il miglioramento dello stato d’animo di un paziente favorisce la guarigione o comunque supporta un percorso di degenza già di per sé complicato. Oggi – conclude il consigliere Magoni – per questa istituzione è un giorno importante, che mi piace dedicare soprattutto ai più piccoli che tra nasi rossi e trucchi di magia potranno vivere almeno un po’ più serenamente le proprie giornate”.

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